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Il concetto di olismo, compare tra la fine dell’Ottocento e i primi del Novecento.
Il termine olismo proviene dal greco όλος, olos, che significa “totalità, tutto”.
In questo caso, riferendoci alla medicina olistica, il termine indica la globalità dell’essere umano e rappresenta uno stato di salute “globale”, l'unione di mente, corpo, ambiente e società.
La medicina olistica viene spesso identificata con la medicina naturale, omeopatica o con le medicine tradizionali (tibetana, cinese, ayurvedica) ed accomunata anche alla medicina dei kahuna delle Hawaii, la medicina dei Maya etc.).
Riflessologia, naturopatia, agopuntura, arti energetiche, osteopatia, aromaterapia, cromoterapia, Reiki, cristalloterapia, Fiori di Bach e molte altre sono comprese nel folto gruppo delle “medicine alternative”.
In effetti, ciascuna di queste singole discipline può integrare o far parte di un approccio olistico, che per sua natura ha una visione più ampia rispetto alle Arti Sanitarie propriamente dette (medicina classica o allopatica, fisioterapia ecc.)
La predisposizione della medicina olistica è quella di non considerare solo e semplicemente un certo tipo di disturbo e di porvi rimedio, ma di prevenirne la comparsa e di conservare e migliorare lo stato di salute generale.
La medicina olistica è prima di tutto un Modo, cioè una metodologia clinica.
Si basa su una consapevolezza globale dell’essere umano, per cui non si considera solo lo stato di salute del corpo fisico, ma della ben più complessa relazione corpo-mente-spirito-ambiente.
Lo scopo è quello di riequilibrare (oltre che di curare) l’essere nella sua totalità con sé stesso, con l’ambiente nel quale vive e con l’universo stesso.
L’atteggiamento di chi pratica la medicina olistica è principalmente “educativo” ossia incoraggia il paziente ad una maggiore consapevolezza di sé assumendo tutti comportamenti necessari a conservare e potenziare il proprio stato di benessere.
Per far questo utilizza alcune delle discipline sopra menzionate.
La medicina olistica non deve essere considerata come “sostitutiva” della medicina ufficiale, bensì può affiancarla e coadiuvarla contribuendo ad un raggiungimento ancora più efficace dello scopo finale per cui il paziente si sottopone alle cure del medico che ne prende in considerazione l’utilizzo.
Prima ancora di curare, la medicina olistica intende prevenire gli stati negativi che comportano l’insorgere delle malattie, interrompendo quella catena che, a causa delle abitudini e di ritmi forsennati a cui il corpo umano è spesso soggetto, causa l’indebolimento delle difese immunitarie favorendo la comparsa dei più svariati disturbi.
I disturbi che cura la medicina olistica sono sia fisici che psicologici, essendo la olistica più una filosofia di vita che una "medicina" nel senso stretto del termine.
Le patologie vanno da un banale raffreddore al mal di schiena, ad altri più seri, spesso in concomitanza con altre cure, anche tradizionali.
L'approccio è totale, non di va ad agire solo sul disturbo in sé, ma sul benessere psicologico e spirituale della persona che si trova a dover affrontare un periodo della propria vita con una malattia.
Per tutti. Specie per chi vuole cambiare oltre che semplicemente guarire.
Per chi desidera intraprendere un percorso di vita più completo, che vada oltre le consuetudini e gli consenta di superare un momento difficile o semplicemente voglia ascoltarsi e rilassarsi.
Non si tratta di avvicinarsi necessariamente a particolari rituali religiosi o esoterici, ma di fare esperienza con semplici realtà che possono essere sperimentate in prima persona.
Si tratta di verificare i benefici e inserire abitudini positive per continuare a goderne nella propria quotidianità.
Il numero di cittadini che fa ricorso a questo tipo di medicine è in netta crescita, anche nei paesi occidentali. In Italia ne usufruiscono ogni anno circa 9 milioni di persone, sempre più elevato è il numero di medici che si specializzano e le esercitano.